L’olfatto è uno dei sensi più delicati, suscettibile a danni e cambiamenti. Gli odori possono essere profumi oppure sgradevoli compagni.
La memoria umana è sottoposta a continui stimoli grazie all’olfatto, mentre i ricordi sembrano rinvigorirsi grazie a questo senso.
Dopo l’ elaborazione di immagini nell’ipotalamo, infatti, gli aromi sarebbero in grado di interferire nella nostra mente in modo ancora misterioso.
Parma, come molte altre città italiane, conobbe in passato fortune e problemi con gli odori.
Città verace e operosa, le botteghe dislocate per il centro producevano insaccati, conciavano le pelli e forgiavano metalli.
A spasso nel centro tra antiche e nuove botteghe…
Anche se conosciamo l’antico quartiere dei “magnani”, abili artigiani del metallo, forse non potremo mai sapere dove si trovava la bottega dell’orafo che impressionò l’umanista Scaligero, bruciando orripilanti e fetide squame di sirena per la produzione dei suoi manufatti.
Al pari, mai scopriremo le forme della statua profumata che la parmigiana Prima offrì alla memoria di sua figlia Gemmina quasi duemila anni fa.
La cronaca storica ci racconta perciò di profumi ignoti e ormai scomparsi, ma l’inquinamento olfattivo caratterizzò le vie del centro per molti secoli.
Il suo ricordo rimane vivo nelle poesie di sapore arcadico dell’abate Frugoni, che ne ricorda tristemente la diffusione.
Il soave effluvio di Violetta che rilanciò Parma nel mondo della profumeria è cosa abbastanza recente, elaborazione del XIX secolo.
Profumo a firma di quell’insolito barbiere, Ludovico, che in via Cavour confezionò come un novello alchimista innovative essenze per i suoi clienti.
Alcune rare botteghe del centro conservano intatto il frontespizio di quasi cent’anni fa: semi-cancellati dal tempo si scorgono ancora i nomi delle fragranze che fecero fortuna.
Le profumerie antiche si alternano a botteghe di più recente istituzione, che grazie alla loro esperienza pluriennale possono ormai considerarsi anch’esse botteghe storiche a tutto campo.
Sarà proprio presso una di queste che avremo l’occasione di esplorare il mondo dei profumi con un’affascinante “degustazione olfattiva” guidata.
Nella storica Farmacia di San Filippo Neri i segreti degli odori
Nella storica farmacia di San Filippo Neri, invece, curiosi barattoli custodiscono sostanze odorose dai nomi più improbabili.
Spermatoceti, essenza di Castoro e Mirra erano parte di un’antica prassi curativi, che vedeva nell’odore un’alleato della scienza medica.
La profumeria, infatti, muove i suoi primi passi dalle antiche spezierie e lo speziale fu anche profumiere.
Odore di santità: storie e arte in San Tommaso di Parma
Il buon odore è anche manifestazione del sacro: San Bertoldo, pio uomo che visse in una stanzetta nel convento di S. Alessandro, alla sua morte venne trovato attorniato da un’intenso profumo, mentre la tomba dello stesso santo protettore di Fidenza, Donnino, venne riscoperta anche grazie a manifestazioni odorose.
Le chiese di Parma conservano molte opere d’arte legate a santi protettori dei profumieri.
In San Tommaso, ad esempio, una bella Maddalena accarezza con i suoi lunghi capelli biondi per l’ultima volta le gambe del Cristo morto, poco prima di cospargerne il corpo con un preziosissimo unguento a base nardo e aloe.
La pala d’altare dell chiesa mostra, inoltre, una bella nascita di Gesù, momento cruciale per il cristianesimo, che coincide con l’offerta al Salvatore di doni odorosi speciali e simbolici: Mirra e Incenso.
Info e prenotazioni
Vieni a scoprire la storia dei profumi e degli odori a Parma! Un’affascinante percorso a tappe di circa due ore ti condurrà a riscoprire monumenti, botteghe storiche, documenti e opere d’arte poco conosciute.
Quali erano e come si producevano i profumi famosi dell’antichità? Che sostanze odorose venivano utilizzate per la cura dei parmigiani? Come nacque la leggendaria “Violetta di Parma”?
La visita prevede anche una sosta in una storica profumeria del centro, per esplorare con i gestori dell’attività una vasta gamma di profumi.
Prezzo: 10 euro a partecipante. Ritrovo: ore 17,30 in Piazza Garibaldi sotto i portici del grano, Parma (vicino allo IAT). Date di visita:Venerdì 11 Settembre e Sabato 26 Settembre. Non mancare!
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